La voce di Pasolini

 

“La voce di Pasolini” è un lavoro del 2005, il film è stato comprato dalla Feltrinelli e inserito nella collana “Real Cinema” vendendo più di 20mila copie: la cosa interessante è fare un film che si vende come un libro. L’idea base è partita dall’esistenza di tanti documenti su Pasolini: uomo che aveva vissuto intensamente la Resistenza in cui perse un fratello, grande scrittore, scrisse poesie e divenne un caso letterario, fece film d’autore e morì in circostanze misteriose. La sua biografia annovera una proliferazione di testimonianze: L’idea, attraverso l’uso che Pasolini faceva adoperando la forza della lingua, delle parole, quasi come un effetto speciale è stata la possibilità di fare un video facendo leva su di esse facendo conoscere Pasolini attraverso la sua voce, i viaggi che fece in Italia e la voce di Toni Servillo che legge alcuni testi. Non a caso, la lettura di Servillo è un filo in comune con il Meridione, in quando Pasolini vedeva le popolazioni meridionali come resistenti alla modernità, come delle tribù. Le città del Sud sono governate come un sud del mondo, con l’arcaicità come arma retorica, ma che in realtà non ha nulla da spartire con il meccanismo d’identità.

Carmine di Giovanni

 

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