Il tumore non è un dono, sappiatelo

Nadia Toffa presenta sui social l’autobiografia nella quale racconta la malattia che l’ha colpita pubblica: un libro dunque sulla sua malattia, ma i termini con i quali vengono descritti un tumore non piacciono al pubblico nonchè alla critica come Filippo Facci che su “Libero” ha definito il libro come “Spettacolarizzazione del tumore”.

Tra polemiche e tutto il resto, la Toffa ha già dato un anticipazione del suo “Fiorire d’inverno”: “La malattia, l’avere bisogno di aiuto, mi hanno costretto a riprendere contatto con la mia parte più tenera e indifesa, quella più umana. Era come se mi fossi dimenticata che la fragilità non è una debolezza, ma è la condizione dell’essere umano ed è proprio lei che ci protegge, perché ci fa ascoltare quello che proviamo, quello che siamo, nel corpo e nel cuore”.
In attesa di leggere il libro, non gettiamo la croce addosso a nessuno, ma nessuno può definire un tumore come “un dono”.
Nadia Toffa è nata a Brescia nel 1979 e nel 2009 diventa un’inviata de “Le Iene”. Pur non avendo un tesserino ODG da giornalista nell’autunno del 2015 è alla guida del talk show “Open space”, in prima serata su Italia 1. Nello stesso anno vince il Premio Internazionale Ischia per il giornalismo – Sezione TV per un coraggioso servizio sulle donne rapite dall’Isis. Nel 2018 vince il Premio Giornalistico Internazionale Marco Lucchetta per un’inchiesta sulla prostituzione minorile a Bari.

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