
L’animazione giapponese: consigli per l’uso
I canali televisivi in Giappone sono molti, tra questi ritroviamo: TV Tokyo e Fuji TV, che principalmente trasmettono anime. Anche in Italia abbiamo un canale chiamato “Yamato Animation” sul canale 4250 della piattaforma Samsung TV Plus. Ovviamente la TV nipponica non trasmette solo cartoni animati ma trasmette pure serie tv. Oggi però vi parlerò degli anime ovvero dell’animazione giapponese.
Un anime giapponese – foto Pixabay
Ogni Anime deriva da un manga, ovvero dei fumetti giapponesi, già nel periodo Kamakura (1185 – 1333) veniva realizzato il Choju jinbutsu giga, un emaki ritenuto il primo manga, per l’utilizzo di linee cinetiche e per l’assenza di testo.
Il primo anime risale al 1907 “Katsudō Shashin”
Il creatore di questo corto è sconosciuto ma è sicuramente la clip più importante nel mondo dell’animazione Giapponese.
Gli Studi che lavorano agli anime sono molti tra questi di più famosi ritroviamo: MAPPA, Wit Studio, Ufotable, Madhouse, Bones, David Production, Toei Animation, Studio Ghibli, Trigger e in fine Gainax.
Il primo anime ad essere trasmesso in Tv fu Mittsu no hanashi del 1960, seguito nel 1961 dalla prima serie televisiva con Otogi Manga Calendar. Fu però il successo della serie Astro Boy di Osamu Tezuka (conosciuto come padre degli anime) a segnare una epoca d’oro nella storia del settore anime. Ovviamente l’anime più celebre rimarrà Dragon Ball, trasmesso nel 26 febbraio 1986 come anime prodotto dalla Toei Animation, come manga venne pubblicato sulla rivista Weekly Shōnen Jump dal 1984 al 1995, ideato da Akira Toriyama divenne l’opera più famosa nel mondo degli anime (per lo meno in Italia è così).
Ovviamente l’animazione giapponese non si è fermata in tv. Il cinema è stato protagonista con alcuni film: nel 2020 uscì: “Demon Slayer: Il Treno Mugen”. Un vero e proprio fenomeno che ha battuto gli incassi con oltre 32 milioni di yen ( in euro 237 milioni), ovviamente pure il manga si è fatto strada essendo che ha venduto più di 26.351,483.
Curiosità: i Barbapapà fu il primo anime ad arrivare in Italia, l’adattamento fu una collaborazione tra studi francesi e giapponesi.
Gabriele Salvetti