L’editoriale – La Tv è smart, dalla generalista all’on demand, da Instagram a TikTok
Tv, un concetto mutevole come il tempo che inesorabilmente scorre
La Tv è cambiata, la società è cambiata, ma chi ha cambiato chi? Una domanda alla quale non è impresa facile rispondere, tuttavia ci si può basare su alcuni dati oggettivi, tanto per capire in che direzione si sta procedendo. Studi dimostrano che, nonostante il successo delle piattaforme streaming tra i giovani, la tv generalista continua a mantenere uno zoccolo piuttosto duro tra il pubblico nostrano.
Ma c’è comunque aria di cambiamenti, e questo lo si era già visto con la migrazione di una consistente fetta di telespettatori, la maggior parte giovanile, dalla tv generalista all’on demand; e ancora dall’on demand alle OTT Tv (Over The Top). La possibilità di condivisione dei vari contenuti sui social network, poi, ha fatto sì che si costruisse un vero e proprio “ecosistema” tra utenti, e con il passaparola la serialità (generalista e non) ha cominciato una rapida ascesa.
Ora anche i social possono essere classificati come “Tv”?

Sembra strano a dirsi ma è ciò che si sta verificando, i social network stanno assumendo la forma di un vero e proprio calderone di contenuti, che vengono però distribuiti usando i metodi che si vedono normalmente in una tradizionale tv. Andando più nello specifico, su Facebook esiste un’icona in basso a sinistra che rimanda a una sezione di soli video, molti dei quali vengono da fonti certificate come emittenti radio e tv. Un discorso simile vale per Instagram, solo che questo invece di una sezione ha un’applicazione indipendente attraverso cui creare video più lunghi rispetto gli standard.
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E per finire quella che è considerata la nuova frontiera della tv, TikTok, il social network cinese lanciato nel 2016 e che vanta 1 miliardo di utenti iscritti, diventando così una delle maggiori piattaforme di condivisione video esistenti. Grande è la varietà di opzioni che sono disponibili, ma qui il punto è proprio l’intrattenimento: imitazioni, balletti, piroette, doppiaggi, le possibilità di creatività sembrano non finire mai. Sorge così spontanea la domanda: ma i social network evolveranno a tal punto da creare una nuova forma di attrattiva e intrattenimento per il pubblico, riuscendo quindi a mettere in difficoltà, escludendo quello generalista, il mondo OTT? Cambierà la concezione stessa di tv?
Francesco Sarri