Legrottaglie e le iene: pareggio o autogol?

  13 Nov 2018

Nicola Legrottaglie, ex calciatore e ora fedele cristiano, ha commentato la puntata delle Iene con il discusso servizio sui gay da “guarire”. Ha fatto discutere quindi il servizio di Gaston Zama, che è andato a conoscere Alessandro, il ragazzo che da gay è diventato etero “grazie a Gesù”.

Così Nicola Legrottaglie sui suoi social: “La iena Nicola. No, era solo un abito della Juventus. Confesso, però, che a volte mi piacerebbe indossare i panni degli inviati del celebre e apprezzato programma, mosso, come loro, dal lodevole bisogno di mettere in luce la verità. Quando poi la Verità è quella che mostro nell’altra fotografia, il bisogno, per me, diventa dovere. Ieri sera guardavo Milan Juve, ma un servizio delle Iene ha avuto una così forte diffusione sui social che l’ho visto e rivisto più del fallo di Benatia. Riguarda una chiesa di Palermo. Si apre sul tema dell’omosessualità, riportando la dichiarazione di un giovane, e si chiude parlando di soldi. Due argomenti che non c’entrano, ma che sono stati mischiati, un po’ per dovere di cronaca (l’inviato aveva ricevuto una telefonata su quella chiesa), un po’, forse, per seminare il sospetto di un interesse occulto che smontasse la validità di qualunque altro principio professato.  Io non voglio parlare nè dell’uno nè dell’altro tema, nè delle Iene nè della chiesa, ma solo della verità che dovrebbero avere in comune. Come si fa a fotografare una verità così difficile da mettere a fuoco? Proviamo con i principi basilari di quest’arte: per fare una bella fotografia serve equilibrio, un buon obiettivo e la luce giusta. Se scattiamo una foto senza un appoggio stabile, viene mossa. Bisogna quindi stare in equilibrio e, in questo caso, andrebbe mantenuto con le parole.  Molti credenti, quando parlano della propria fede, eccedono un po’ nei toni, mossi probabilmente dal loro fervore, e questo toglie nitidezza all’immagine che vogliono mostrare. Gesù, che di fede se ne intendeva, usava un linguaggio semplice. Parlava ai dottori e ai bambini, ai politici e alle prostitute. Stando alle testimonianze dei vangeli, si faceva capire da tutti, perchè, evidentemente, sapeva stare in equilibrio con i termini. Parlare di Gesù senza fare come Lui, è come insegnare a guidare come Valentino Rossi… cadendo alla prima curva, perchè presi dal piacere della velocità. Uno a zero per le Iene. Poi serve un buon obiettivo. Forse non è un caso che il termine obiettivo sia un nome e un aggettivo. Obiettivo è il fine a cui tendiamo; obiettivo, parafrasando il vocabolario, è chi si fonda sull’analisi della realtà, senza lasciarsi influenzare da interessi, gusti e preferenze. Se l’obiettivo è la verità, obiettivo deve essere chi la presenta. Nel servizio delle iene, mi è parso che l’inviato non lo fosse, poichè, anzichè domandare su quali principi biblici si basassero i fatti (la scelta del giovane, i miracoli, le donazioni) insisteva sull’ipotesi di plagio. Autogol e…uno a uno. Il terzo punto fondamentale per una buona fotografia è la luce. L’esperienza e la conoscenza sono la luce della verità. Se si la si vuole vedere, bisogna accenderle. Ognuno ha l’interruttore dentro di sè. Per sapere come finisce la partita…premete il vostro”.

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