Rocco Schiavone: discreto successo su Rai 2
Il vicequestore trasteverino totalizza 2.703.000 telespettatori del piccolo schermo, pari a un 10.9% di share, secondo solo a “Green Book” su Rai 1 con il 18.1%. Terzo classificato “Chi l’ha visto”, con il 10.3%
Rocco Schiavone continua ad appassionare una discreta fetta di pubblico televisivo italiano. La puntata del 17 marzo, in onda su Rai 2, ha totalizzato 2.703.000 telespettatori, pari a un 10.9% di share. Il burbero poliziotto interpretato da Marco Giallini, che potrebbe identificarsi in una trasposizione italiana del detective hard boiled, tuttavia non è andato oltre questo risultato, non riuscendo a superare il tanto apprezzato Green Book su Rai 1; che invece si è portato a casa 4.255.000 telespettatori, con un 18.1% di share.
La terza posizione se la aggiudica Chi l’ha visto su Rai 3, che invece presenta all’attivo 2.335.000 occhi incollati allo schermo, portando a casa una percentuale di 10.3% di share.

Schiavone cerca a suo modo giustizia, anche se, come detto nella fiction stessa, la giustizia è un concetto puramente umano
Rocco Schiavone è un vice questore aggiunto della Polizia che viene trasferito da Roma ad Aosta, a causa di notevoli pressioni politiche. Chiaramente nemmeno nella sua nuova casa l’approccio alle indagini si rivela facile da gestire, soprattutto tenendo conto che, la sua unica fonte di “consolazione” è il ricordo di sua moglie morta, Marina. Proprio perché nella categoria hard boiled, Schiavone nonostante tutto fa il suo lavoro con diligenza, cercando di risolvere i crimini nell’apparente tranquillo comune valdostano; ricorrendo tuttavia a metodi che vanno oltre la legalità.
La serie è tratta dalle opere letterarie di Antonio Manzini, e la Rai ha iniziato la sua produzione nel 2016, ora alla quarta stagione. Insomma, Rocco Schiavone e Rai 2 stanno proponendo al pubblico generalista una visione insolita della crime fiction generalista italiana, portando sul piccolo schermo un personaggio con più ombre che luci, tuttavia disposto a fare del suo meglio per assicurare il “bene comune”; nonostante, forse, la maggior parte dei telespettatori sia più abituata a un Montalbano.
Francesco Sarri
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