
Stagione d’oro per la televisione
Paradossi, dove la pandemia ha portato “fortuna”, Rai e Mediaset arrivano al 70%
Il detto “non tutti i mali vengono per nuocere” ha la sua valenza evidentemente, data la particolarmente florida stagione della televisione italiana. Mentre lo stivale e il mondo ancora combattono contro il Covid-19, le produzioni televisive hanno invece visto crescere esponenzialmente i dati di ascolto e share, al di là dei contesti. Ora, nella bassa stagione, i broadcaster si stanno riunendo per decidere sui prossimi investimenti per la stagione che verrà. Secondo l’Osservatorio dello Studio Frasi, in parallelo con i dati Auditel, la stagione presenta una media di 11,4 milioni di spettatori nell’arco delle 24 ore, e 26,2 milioni solo nella fascia prime time; con una crescita rispettivamente di poco più di un milione di spettatori nella giornata media, e 1,6 milioni nella prima serata. Dato il lockdown, la fruizione televisiva è aumentata, con il genere maschile che ha superato quello femminile (+12.37% rispetto a 8.68%). Tuttavia sono ancora gli anziani a detenere il primato di permanenza sul piccolo schermo: 7 ore e 19 minuti che battono abbondantemente la “casalinga di Voghera”. Ai vertici il duopolio generalista Rai, 35,9% di quota d’ascolto nelle 24 ore e 36,7% in prima serata (Rai Uno la più seguita); e Mediaset, con 32,3% e 33,7% (a primeggiare è Canale 5). Tra i canali più giovani spiccano invece Tv8, Iris, e Cine34; sempre sul podio Discovery nella giornata media con 7.6% e Sky nel prime time con 6.8%. Sempre nelle generaliste, le trasmissioni più vincenti sono state Sanremo, Tg nazionali ma soprattutto i TGR, registrando una crescita sia in valori percentuali che in coesione sociale. In testa anche calcio, fiction, e le comunicazioni del Premier Giuseppe Conte. Una dolce stagione, in una amara realtà.
Francesco Sarri