13 (Tredici) – La prima stagione che fece discutere

  09 Ott 2018

Tredici si può definire come una sorta di teen drama incentrato sul personaggio di Hannah Baker, studentessa liceale che si suicida, per una serie di drammi esistenziali. Prima di tagliarsi le vene anche in maniera abbastanza brutale, incide tredici musicassette con all’interno i tredici motivi che l’hanno spinta a quel gesto. Le cassette sono quasi tutte destinate allo stesso gruppo di “amici” e vengono tramandate da Clay, che sembra tale e quale al giornalista Rai Alberto Rimedio.

Il nucleo della trama è la Liberty High School, liceo di una piccola cittadina americana, sconvolta appunto dal recente suicidio della studentessa Hannah Baker, suicidatasi qualche settimana prima. Clay Jensen, anch’esso studente della Liberty High, tornando a casa trova una scatola sulla veranda al cui interno ci sono sette cassette registrate dalla stessa Hannah, in cui spiega le tredici ragioni che l’hanno spinta a togliersi la vita. Clay capisce così di avere a che fare con questa storia e inizia l’ascolto dei nastri.

Tredici è una serie che tratta argomenti davvero importanti: la rabbia, la violenza, il bullismo, il suicidio, e lo fa senza troppi fronzoli. Per un pubblico adulto, però, è difficile forse comprendere pienamente questa serie: bisogna considerare l’età dei protagonisti, età tipica dove tutto è una tragedia, dove tutto è menefreghismo e spesso paura per delle stupidate, con conseguente paura di essere giudicati per delle stupidate. Numerosi psicologi e consulenti scolastici hanno discusso riguardo ai rischi di emulazione da parte dei giovani. Tali professionisti hanno criticato la serie affermando che “romanticizza il suicidio” e ispira gli adolescenti a immaginare cosa potrebbe accadere dopo la loro morte.

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